Folklore e patrono

Cenni storici sul paese

Anguillara prende il suo nome da una antica villa di epoca romana chiamata “Angularia”, perché sorta proprio dove la costa forma un angolo retto. La sua storia fu legata per molti secoli a quella della famiglia degli Anguillara e se ne ha una prima notizia nell’XI secolo riguardante un insediamento militare. Gli Anguillara possedevano palazzi anche a Roma e quindi non risedevano costantemente sul lago. Non erano nemmeno troppo amati dalla popolazione locale a causa della loro arroganza ed anche per il fatto che sembra, abbiano spesso esercitato il brigantaggio, forse favoriti dalla posizione del castello che trovandosi ad un crocevia per Roma dominava il continuo passaggio di mercanti e pellegrini.

La famiglia mantenne il feudo fino al 1488, anno della morte dell’ultimo degli Anguillara. Il castello era da tempo ambito da Gentil Virginio Orsini d’Aragona, il quale essendo signore di Bracciano avrebbe volentieri allargato il suo dominio sul lago. Innocenzo III consegnò il feudo a Franceschetto Cybo, suo figlio naturale, che alla morte del Pontefice lo cedette per 40.000 ducati d’oro a Gentil Virginio. Da quel momento Anguillara divenne oggetto di una lunga disputa tra il Papa Alessandro VI Borgia e gli Orsini, che tra alterne vicende riuscirono ad ottenere il feudo stabilmente solo con Giulio II. Nel 1693 il possesso del territorio era passato dalle mani degli Orsini a quelle dei Grillo, poiché gli Orsini, ormai soffocati dai debiti, avevano dovuto cedere Bracciano agli Odescalchi e Trevignano ed Anguillara a due membri della famiglia Grillo: Anguillara passò a Francesco Grillo dè Mari, duca di Mondragone. Dalla fine del Settecento non si hanno notizie del paese se non in forma frammentaria.

Turismo e folklore

Negli ultimi decenni Anguillara è tornata ad essere una meta turistica particolarmente ambita dai romani e gli stranieri non solo per il fine settimana. Infatti, sul lungolago sono sorte ville residenziali e sono state acquistate vecchie case nel centro storico da utilizzare come seconda residenza. Inoltre il lungolago fino a Vigna di Valle, frequentatissimo nel periodo estivo e dove si può visitare il famoso museo dell’aeronautica, offre per i numerosi turisti moltissimi servizi quali bar, pizzerie, campeggi, minigolf, tennis, calcetto, pesca sportiva e tanti altri svaghi per passare il tempo libero e una bella vacanza.

Molte le manifestazioni e gli appuntamenti dedicati al folklore locale; tra le tante ricordiamo L’Infiorata (giugno, Corpus Domini), la Sagra del Pesce (giugno, luglio), la Festa di Settembre e il celebre Palio dei Rioni (settembre), l’Estate Insieme (agosto), Anguillara Produce (giugno) ed altre manifestazioni collaterali intente a mettere in evidenza il lato culturale del paese che, appunto per la sua posizione geografica, diventa naturalmente un polo culturale non indifferente.

Il paese situato sul lago in posizione pittoresca ha mantenuto nel centro il suo impianto medioevale. Il corso principale lo attraversa in linea retta salendo sino alla Chiesa della Collegiata. L’accesso è custodito da una porta del XVI secolo con l’arco a bugne, spesso circa 5 metri e sormontato da un orologio. Sulla sinistra la piazzetta si allarga verso il belvedere abbellito dalla “Fontana delle Anguille”, sulla destra si affaccia il cinquecentesco Palazzo Baronale, oggi sede del Comune, dove si conservano pregevoli affreschi recentemente restaurati. Dietro il palazzo si ergono i bastioni del Torrione Medioevale oggi sede del Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori”. Per una cordonata si raggiunge la Chiesa dell’Assunta che conserva una “Madonna col Bambino”, una “Assunzione” del Muziano ed alcuni Angeli del quattrocento.

Nella parte bassa si trova la Chiesa di San Biagio, patrono della città. Sulla riva del lago nella Chiesetta di S. Maria delle Grazie si venera l’effigie di una Madonna che nel 1796 avrebbe miracolosamente mosso gli occhi. Poco distante dal centro storico le Chiese di san Francesco del XV secolo ricolma d’affreschi pregiati e la piccola Chiesetta della Trinità, in fase di restauro.

Nelle vicinanze d’Anguillara si trovano resti di ville romane, le “Mura di Santo Stefano” e i “Muracci di Sant’Andrea”.

Il patrono di Anguillara Sabazia: San Biagio

Biagio, vissuto nel IV secolo, era un medico di origine armena. Divenne vescovo della città di Sebaste dove operò numerosi miracoli. Arrestato dal preside Agricolao durante la persecuzione ordinata da Licinio, fu imprigionato, lungamente picchiato e sospeso ad un legno, dove con pettini di ferro gli fu scorticata la pelle e quindi lacerate le carni. Dopo un nuovo periodo di prigionia, fu gettato in un lago, dal quale uscì salvo, quindi per ordine dello stesso giudice, subì il martirio decapitato insieme con due fanciulli e dopo l’uccisione di sette donne arrestate perché raccoglievano le gocce di sangue che scorrevano dal corpo dello stesso martire, durante il suo supplizio. E’ stato innalzato alla dignità di santo ed è invocato contro i mali di gola, perché durante la sua prigionia, guarì miracolosamente un ragazzo che aveva una lisca di pesce conficcata nella trachea.

E’ Patrono, oltre che di Anguillara Sabazia, di Maratea, città che ne conserva le reliquie. Secondo la tradizione, queste, insieme a quelle di san Macario, giunsero a Maratea nel 732, quando una nave proveniente da un porto orientale, si arenò a causa di una tempesta presso l’isolotto di S. Janni. Gli abitanti del Castello raggiunsero l’imbarcazione per portare soccorso e vi trovarono oltre l’equipaggio, le sacre reliquie conservate in un urna marmorea, che fu portata in cima al monte dove rimase custodita.

San Biagio è ricordato dalla chiesa il giorno natale, cioè il 3 febbraio, quando fu decapitato.

Testi di Maurizio Mattioli

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Ultimo aggiornamento

2 Marzo 2021, 16:20